Un paio di settimane fa ho viaggiato con Italo per andare a Milano. Era la prima volta che prendevo questo mezzo di trasporto e devo dire che ne sono stato piacevolmente sorpreso.
Dopo aver preso l’abitudine di viaggiare con Trenitalia, con i suoi ritardi, la sua fatiscenza e scarsa igiene; trovarmi in una carrozza dove i posti sono numerati come in aereo, l’ambiente è molto ben insonorizzato dal rumore delle rotaie e gli orari vengono rispettati, mi è sembrato di essere veramente in un altro pianeta.
Nonostante abbia viaggiato durante l’orario di punta, l’atmosfera era rilassata e tranquilla, tanto che molti passeggeri ne approfittavano per mettersi al lavoro davanti al proprio laptop. Proprio vedendo queste persone, ho notato una cosa abbastanza curiosa. I vicini di posto che non dormivano e che non erano impegnati con il proprio apparecchio tecnologico, sbirciavano nei monitor delle persone più stacanoviste.
Una situazione non sempre molto apprezzata, sia per questioni di privacy, sia perché è fastidioso avere una curioso (ancor peggio se sconosciuto) che si mette a spiare il proprio monitor.
La soluzione? Utilizzare dei filtri di privacy, ovvero delle speciali pellicole polarizzate da applicare sui monitor di computer fissi e portatili in maniera permanente e non. Grazie a questi filtri, solo la persona che guarda il display in maniera perpendicolare riesce a vedere ciò che è visualizzato a schermo, mentre le altre vedono solamente uno schermo oscurato.
Questa soluzione è veramente molto utile non solamente per viaggiare in treno, ma anche in ambienti di lavoro come gli open space, dove ci si vuole difendere da fastidiosi sguardi indiscreti.
0 commenti